La Corte di appello di Catanzaro ha confermato l’esecutivà della sentenza con cui il Giudice di prime cure ha condannato “Monte dei Paschi di Siena” s.p.a. al pagamento della somma di Euro 99.466,95 oltre interessi dal dovuto al soddisfo, in favore di una società attiva nel settore delle ristrutturazioni, assistita dal team litigation di Nomos - Studio legale e tributario, che lamentava il superamento del tasso soglia dei contratti di conto corrente sottoscritti con l’istituto di credito toscano.
Il nostro studio ottiene così un altro importante successo in tema di interessi ultra legali, dopo che le Sezioni Unite della Suprema Corte, con la sentenza n. 16303 del 20.06.2018, hanno statuito che, in caso di superamento dell’aliquota CMS applicata rispetto alla “CMS soglia”, come si evince dai vari D.M. emanati ex art. 2 l. n. 108 del 1996, il valore di queste ultime “in eccesso” vada sommato agli interessi al fine di valutare l’eventuale superamento del tasso soglia.
Si tratta del c.d. “principio del margine”, per il quale la “CMS addebitata in eccesso” va confrontata con il “margine” degli interessi eventualmente residuo, pari alla differenza tra l’importo degli stessi rientrante nella soglia di legge e quello degli interessi in concreto praticati. Pertanto, qualora la CMS addebitata in eccesso sia superiore a detto margine, sussisterebbe il superamento delle soglie di usura, così come avvenuto nel caso de quo.
Nomos – Studio legale e tributario ha comunicato l’ingresso nella law firm, a partire da gennaio 2022, dell’avvocato Francesco Francavilla, che contribuirà al rafforzamento del dipartimento di Crisi d’Azienda e Ristrutturazione del Debito.
Il nuovo ingresso nella compagine dei professionisti di Nomos si inserisce in un più ampio contesto di crescita e consolidamento dello studio, che ha di recente finalizzato un’importante accordo di consulenza legale, in esclusiva, a favore della Coldwell Banker – Gruppo Bodini, presente a Roma, Milano e Puglia.
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Verona, 04/11/2021: Alimentami Group SB SRL azienda in cui i soci sono leader nel settore automazione, software e impianti del settore alimentare, ha annunciato l’acquisizione della società Grissinificio Zingonia Srl – Gran Forno di Ciserano Bergamo, fondata nel 1964 a Zingonia, produce grissini che commercializza principalmente in Europa, Canada, Stati Uniti e Giappone.
Marco De Angeli, CEO e co-fondatore di Alimentami Group SB Drl, commenta l’operazione: "L’acquisizione di Grissinificio Zingonia da parte di Alimentami Group rappresenta un’opportunità di sviluppo irripetibile nel settore, con ricadute positive per tutti gli stakeholder."
Alimentami e Gran Forno mettono a fattor comune il proprio patrimonio di know how, esperienze e capacità di innovazione, al servizio di una clientela alla continua ricerca di partner che siano al loro fianco nello sviluppo del business. Il Piano Industriale post-acquisizione prevede, a seguito della fusione inversa di Alimentami Group programmata a Marzo 2022, un processo di crescita, sia in termini di fatturato che di investimenti principalmente nel polo produttivo di Zigonia.
Le parti sono state assistite per la parte general advisor e finance dallo studio Spinello Commercialisti Associati di Milano, e dallo studio dott. Tommaso Zanini di Verona. Banca Intesa Sanpaolo, assistita da Nomos – Studio Legale e Tributario con l’Avv. Maria Giovanna Ioppolo ha finanziato l’operazione.
Nel mese di aprile si è registrata un'intensa attività in ambito M&A e Finance sulle piazze regionali e, tra le principali insegne riportate da TopLegal, c'è anche NOMOS!
Il nostro studio legale e tributario, con l'avv. Maria Giovanna Ioppolo, ha curato gli aspetti finance dell'acquisizione della società Alfa Pompe di Verona da parte di Matec Industries di Massa Carrara. L'operazione è stata supportata da Intesa Sanpaolo, che ha così, ancora una volta, confermato il proprio concreto sostegno alle imprese italiane.
Siamo orgogliosi di aver contribuito all'operazione di nascita e consolidamento in Italia di un importante marchio newyorkese, leader internazionale nel settore dell'eyewear, che conferma, così, di essere un indiscusso protagonista del mercato dell’occhialeria anche italiano ed europeo.
Un grazie al team e, in particolare, a Maria Giovanna Ioppolo ed Edoardo Tacconi per il lavoro svolto!
Ne ha parlato TopLegal.
Le “obbligazioni verdi” (o Green Bond) sono titoli obbligazionari associati al finanziamento di progetti con “un’impronta verde”. La loro emissione è, quindi, legata a iniziative che abbiano un impatto positivo sull’ambiente (si pensi, all’efficienza energetica, alla produzione di energia da fonti pulite, all’uso sostenibile dei terreni, ecc.).
In sostanza, i Green Bond servono a raccogliere capitali da investire in progetti vantaggiosi dal punto di vista ambientale (centrali eoliche, iniziative legate alla prevenzione e controllo dell’inquinamento, all’utilizzo sostenibile dell’acqua o all’edilizia eco-compatibile, per citare qualche esempio).
I principali elementi caratterizzanti i Green Bond sono: 1) selezione del progetto da finanziare o rifinanziare; 2) vincolatività dei proventi al progetto selezionato. In particolare, il denaro deve essere depositato su conto vincolato o trasferito in un portafoglio specifico o comunque tracciato dall’emittente; 3) rendicontazione, almeno annuale, dell’utilizzo dei proventi, con la puntuale indicazione dei progetti per cui vengono utilizzati; 4) rilascio, da parte di un revisore esterno, di una second opinion che certifichi documenti e obiettivi.
L’ICMA, l’associazione internazionale dei mercati di capitali, è stata la prima a stilare le caratteristiche dei Green Bond a livello internazionale, i cosiddetti Green Bond Principles.
Si tratta, tuttavia, di un’autoregolamentazione dei mercati che non prevede sanzioni, oltre a quella irrogata dal mercato stesso: l’emittente di un Green Bond è tenuto a rispettare i principi ICMA negli anni successivi all’emissione, in caso contrario ne risponderà in termini reputazionali, con possibili gravi danni per l’azienda.
In ambito comunitario, gli esperti della Commissione europea hanno elaborato degli standard ad hoc per i Green Bond Ue che prevedono, tra l’altro, l’obbligo per chi fornisce la second opinion di essere iscritto a un elenco gestito dall’ESMA, l’authority che regolamenta i mercati finanziari europei.
Leggi l'intervista di Maria Giovanna Ioppolo.